lunedì 30 maggio 2011

Flatlandia di E. A. Abbott


LA RECENSIONE COMPLETA E' QUI!

Dire che questo "racconto" del 1884 è una perla del genere UCRONIA (DISTOPIA) è dir poco!
"FLATLANDIA, racconto fantastico e più dimensioni" è più una visione, secondo me. Edwin A. Abbott ha avuto un'illuminazione e ha creato un'opera MOLTO ORIGINALE, UNICA con protagonista QUADRATO che vive in FLATLANDIA. Per quadrato intendo proprio lui ^^
Quadrato, il protagonista^^
La storia è semplice, a un primo livello di lettura.
Nella prima parte, Quadrato racconta la sua società e il suo mondo "piatto" a NOI abitanti di SPACELAND, noi che viviamo in TRE DIMENSIONI.
Nella seconda, che io ho preferito, narra del suo incontro con SFERA. Un incontro che lo sconvolgerà perchè rivelatore di un'altra dimensione oltre alle sue due, di un'altra civiltà insomma. Avendo difficoltà di comprensione, Sfera lo porta con sè e gli mostra le differenze.
Un po' come se si trovasse davanti un alieno, Quadrato ascolta le verità di Sfera e cerca di razionalizzarle. E' affascinante! Attraverso le riflessioni di Quadrato, e qui arriva un secondo livello di lettura, Abbott dipinge anche una SATIRA alla sua società londinese dell'ottocento. Ma non solo, e qui c'è un terzo livello, affronta anche la MATEMATICA E LA GEOMETRIA come mai nessuno prima. 
UN GENIO! Che dire di più? ^^

Cover di "FLATLAND, A ROMANCE OF MANY DIMENSIONS" del 1884
Questo libro è stato una scoperta piacevole, istruttiva e, per certi versi, divertente.
Ecco quindi che ho pensato di segnalare FLATLANDIA con poche righe come recensione perchè, a mio avviso, se dico troppo rovino la lettura, che è stata sicuramente particolare.

INCIPIT (dalla versione Adelphi)

PARTE I
QUESTO MONDO
«Abbi pazienza, ché il mondo è vasto e largo»

1 - Sulla natura della Flatlandia
Chiamo il nostro mondo Flatlandia, non perché sia così che lo chiamiamo noi, ma per renderne più chiara la natura a voi, o Lettori beati, che avete la fortuna di abitare nello Spazio.
Immaginate un vasto foglio di carta su cui delle Linee Rette, dei Triangoli, dei Quadrati, dei Pentagoni, degli Esagoni e altre Figure geometriche, invece di restar ferme al loro posto, si muovano qua e là, liberamente, sulla superficie o dentro di essa, ma senza potersene sollevare e senza potervisi immergere, come delle ombre, insomma - consistenti, però, e dai contorni luminosi.
Così facendo avrete un'idea abbastanza corretta del mio paese e dei miei compatrioti. Ahimè, ancora qualche anno fa avrei detto: «del mio universo», ma ora la mia mente si è aperta a una più alta visione delle cose.

Abitazione di Quadrato
TRAMA (dalla versione di Bollati B. Ed. nel SITO QUI!):
Questo libro, e il film animato che ne è stato tratto, sono l’avventura di un quadrato: ci riguarda tutti però. Una forma geometrica ben nota sin dai tempi dell’antica Grecia, descritta da Euclide, una forma semplice, che cavalca la storia delle civiltà sino ad arrivare alle soglie del XX secolo. Ed entrare come protagonista dell’arte, del design dei nostri tempi. Perché, come ha scritto Bruno Munari, «il quadrato non ha stili», funziona sempre. 
Quadrato è il protagonista di questo libro di Abbott intitolato "Flatlandia" (Il mondo piatto) scritto nel 1884. Un’avventura alla scoperta della terza dimensione, lasciando il paese piatto delle origini, sino a sognare, immaginare la quarta dimensione e dimensioni ancora più alte, che diventeranno visibili grazie ai matematici in quegli stessi anni. Un’avventura che parla di geometria, di nuovi mondi, di creatività e fantasia, di libertà. Una storia molto attuale, in cui hanno spazio anche i diversi, i geometricamente diversi, ovviamente. Che turbano, creano scompiglio nel regno della regolarità.


I DUE ASPETTI-IDEE DEL LIBRO CHE HO APPREZZATO DI PIU': la Gerarchia Geometrica e le Femmine Filiformi.
La Gerarchia in Flatlandia è in base al numero dei lati del poligono, più lati si ha e più in alto si è. Quindi un triangolo sarà nella classe più bassa mentre un poligono con molti lati e con la forma il più vicino possibile al cerchio sarà addirittura un "privilegiato".
Invece, le femmine sono viste come linee rette ma appuntite. Temibili e, alle volte, invisibili. Le donne sono anche passionali e isteriche. Forse nell'ottocento erano viste così da Abbott ma rimane il fatto che anche oggi siamo "temibili" e sappiamo essere "invisibili" ... uh uh uh!^^

FONTE: LIBRI E CAFFELATTE

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