martedì 28 dicembre 2010

Alice nel paese della vaporità di F. Dimitri

Cover Salani di Barbieri
INCIPIT
DIECI ANNI PRIMA
Ben aprì gli occhi  e il buoi rimase. Era cieco?
No, si disse.
Cento puntini gli ballavano sul naso. Bianchi e scarlatti e blu, illuminavano le forme, illusioni che poco a poco prendevano sostanza. Ben non era cieco. Soltanto stordito.


TRAMABen è un giovane londinese che soffre di allucinazioni. Per lavoro legge manoscritti. Una notte gli arriva un libro che si chiama Alice nel Paese della vaporità. Noi con lui seguiamo la storia di Alice, un'antropologa che vive in una Londra Vittoriana che non c'è mai stata. Alice viaggia nella Steamland, una terra invasa da un gas che provoca allucinazioni e mutazioni
Una terra in cui la realtà cambia a ogni istante, in cui "giusto" e "sbagliato" sono soltanto parole, e in cui le parole stesse si trasformano in odori e sensazioni. Quella di Alice parte come una ricerca, ma si trasforma subito in una lotta per la vita e per la morte. Alice dovrà sopravvivere in una terra oscura, in cui non c'è differenza tra orrore e meraviglia. Ben legge la sua storia. E qualcosa succede anche a lui.


CONCLUSIONI: Mi piange il cuore nel dire che NON mi è piaciuto! 
Il libro è per la maggior parte scritto benino, anche se secondo me è una scrittura frettolosa. Una buona parte è però scritta maluccio! E da Dimitri (autore tanto rinomato) pubblicato da Salani (editore di Harry Potter) non me lo aspettavo proprio!
L'ambientazione della SteamLand è carina ma già vista e rivista con fondamenta vacillanti
NON è un romanzo Steampunk come invece viene spacciato, questo l'ho trovato offensivo per me lettore e acquirente! Scrivere tante parole aggiungendo steam (steamland o steamguscio per capirci) non fanno un libro a vapore!
Se alcuni personaggi (Zap, Miyamoto, il Coniglio e qualcun'altro ancora) li salvo altri, tra questi la stessa Alice che dovrebbe essere la colonna, è quella che più manca di anima. E questo è strano, considerando che l'autore spende molto (in parole) per le emozioni e le sensazioni. 
Altra nota negativa, l'esagerata VOLGARITA' sia di alcuni personaggi (Alice è una sboccata esagerata, troppo!) che dell'autore stesso nel descrivere alcune scene. Se un personaggio è volgare, mi sta bene! Ma la voce narrante dovrebbe essere in grado di scrivere/narrare usando termini adatti al genere in questione, fantastico in questo caso. 

Esempio dal libro:
<E quando il c***o di Clint la penetrò, facendola gridare per l'uno e per l'altro, 
tutto finì e tutto cominciò. Alice si lasciò andare.> (pg 214)
A prescindere che la frase poteva essere scritta in cento alti modi diversi, ma poi che significa? Per l'uno e per l'altro cosa? Tutto finì e tutto cominciò cosa? Alice si lascia andare a cosa? Al piacere? O lascia fare tutto a Clint? BHO! Mistero!

Il finale è fiacco e veloce, scontri che il lettore attende dall'inizio sono resi frettolosi e approssimativi.
In conclusione, è stato una feroce delusione!
BOCCIATO!

FONTE LIBRI E CAFFELATTE

lunedì 27 dicembre 2010

L'arte sublime ed estrema dei punti vitali di Saiko e Plée

Cover Ed. Mediterranee

Non è un romanzo, ovviamente, ma ci tenevo a segnalarlo in ogni caso perchè l'ho trovato fantastico! 
E' un saggio illustrato di notevole qualità sia per le nozioni storiche che per le informazioni pratiche.
Di che parla? Riporto dal sito dell'editore:

Punti vitali: due parole che celano tutta la magia delle arti guerriere, che evocano una sapienza iniziatica spesso mistificata. È un'Arte Sublime perché straordinaria ed unica; è un'Arte Estrema perché terribilmente efficace
Libro primo - La prima parte del libro spiega i motivi per cui è nato il Centro Giapponese delle Tecniche Guerriere Ataviche. Dopo una sintesi della storia del Giappone, vengono presentati i principi d'azione dei punti vitali e la storia ad essi legata. Inoltre, viene spiegato come mai l'Arte dei punti vitali possiede questa rara efficacia e perché i punti vitali non hanno nulla in comune con i punti dell'agopuntura

Libro secondo - Nella seconda parte sono riprodotti integralmente e senza modifiche gli archivi segreti ancestrali di 32 ryu tra le più celebri del Giappone, ed anche quelli di Shaolin (Cina), del Sumo e del Buyo (libro di istruzioni militari che risale al XII secolo). 

Libro terzo - Nella terza parte si trovano le conclusioni del centro di ricerche, con la posizione dei veri punti vitali: il risultato del lavoro condotto dal comitato di ricerca partendo dagli esperimenti effettuati dai più grandi medici e maestri di arti marziali. 

Libro quarto - L'ultima parte, completamente dedicata alle applicazioni pratiche, descrive ed illustra in quale modo usare le nostre 33 armi naturali per toccare, percuotere e colpire tali punti. Insegna il "modo d'impiego" dell'Arte dei punti vitali, e cioè il modo di allenarsi, le tecniche segrete, chiamate higi, ed i principi profondi chiamati okuden, concludendo con la parte "sublime" dell'Arte dei punti vitali: una filosofia e un modo di vivere. 
L'Arte Sublime ed Estrema dei Punti Vitali è un'opera unica che fa il punto su questo mondo misterioso.

Conclusioni: Pazzesco :D 
La prima parte l'ho trovata davvero interessante e istruttiva, così come la seconda e la terza. Non praticando io nessuna Arte marziale non so dirvi se "funzionano" le tecniche descritte nell'ultima parte. Una cosa è certa, non lo verificherò neppure.

CONSIGLIATO!


domenica 26 dicembre 2010

La breve seconda vita di Bree Tanner di S. Meyer

Fazi
INCIPIT
Il titolo del giornale mi guardò torvo dal piccolo espositore di metallo: "SEATTLE SOTTO ASSEDIO - AUMENTA IL NUMERO DELLE VITTIME". Questo non l'avevo ancora visto. Probabilmente il fattorino era appena passato rifornendolo di nuove copie. Per sua fortuna lui non era più nei dintorni.
Ottimo. Proprio quel che occorreva per fare uscire di testa Riley. Meglio stargli lontana quando avesse letto le notizie: non ci tenevo a farmi staccare un braccio

TRAMA: Bree Tanner ricorda appena come fosse la sua vita prima di acquisire dei riflessi sovrumani e un'inesauribile forza fisica. Prima che una sete insaziabile di sangue si impossessasse di lei... prima che qualcuno decidesse di trasformarla in un vampiro
Tutto quello che Bree sa è che vivere tra i suoi simili comporta poche certezze e ancor meno regole: guardati alle spalle, non attirare l'attenzione e, soprattutto, torna a casa prima dell'alba o morirai. 
Quel che non sa è che il suo tempo da immortale sta velocemente per scadere. Ma Bree trova un inaspettato amico in Diego, un vampiro neonato che desidera quanto lei scoprire l'identità della loro creatrice: un essere misterioso che tutti chiamano "lei". 
Quando realizzano che i neonati sono semplici pedine su una scacchiera più vasta di quanto non possano immaginare, i due giovani si trovano a dover decidere con chi schierarsi e di chi fidarsi. Ma se tutto ciò che sanno si basa sulla menzogna, sarà realmente possibile giungere alla verità?
 
In questo mix di mystery, suspense e amore, Stephenie Meyer ricostruisce il viaggio dell'esercito che si prepara ad attaccare Bella Swan e i Cullen, fino all'indimenticabile scontro finale che sconvolgerà per sempre le regole degli umani e degli immortali. Dopo un'attesa di quasi due anni, ecco un episodio mai narrato che ha per protagonista, la vampira neonata incontrata per la prima volta in "Eclipse".

CONCLUSIONI: Ucciderei la mia curiosità se potessi, ma non posso!
Questo libretto, perchè è talmente breve da essere un racconto lungo più che un romanzo, narra la storiella della vampirella Bree, che per fortuna (mia) è stata breve. 
E' una sorta di spin-off di Eclipse. Abbastanza inutile, a mio avviso. 
E' leggibile, anche se rimane ovviamente lo "stile Meyer" perciò se non vi piacciono i Twilight lasciate perdere! LO CONSIGLIO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE AI FAN DELLA MEYER.

Io avevo delle colpe da espiare (forse), lo usato al posto del cilicio ^_^

BOCCIATO perchè si spaccia per romanzo e non lo è.
BOCCIATO perchè è inutile e penoso forse più della saga principale.
BOCCIATO perchè anche in questo caso ci sono degli immensi vuoti narrativi, scene sconclusionate e dialoghi vuoti.

venerdì 24 dicembre 2010

Rose Madder di S. King

SPERLING
INCIPIT

PROLOGO
Baci sinistri
Siede nell'angolo e cerca di estrarre aria da una stanza che fino a pochi minuti fa ne era piena e ora sembra non averne più. Da molto lontano le giunge un suono sottile di risucchio e sa che è aria che le scende nei polmoni e poi risale ed esce in una serie di brevi ansiti febbrili, ma non muta la sensazione che ha di annegare nell'angolo del soggiorno di casa sua, con lo sguardo sulle spoglie stracciate del romanzo in edizione economica che stava leggendo quando è rincasato suo marito.


TRAMA e CONCLUSIONI: Ammetto che speravo in qualcosa di più, mi è piaciuto ma non mi ha entusiasmata. Rose Madder si lascia leggere volentieri e non si fa fatica a odiare Norman!
Mi era stato consigliato da un amico per la trama tremendamente paurosa. 

Rose fugge. 
Fugge da quattordici anni di soprusi, da un marito violento e da una vita che non promette più nulla. Ricominciare da capo è l'unica via d'uscita. Una città sconosciuta, una nuova occupazione e un nuovo compagno: finalmente tutto sembra girare per il verso giusto. 
La donna si imbatte anche in uno strano dipinto. Una crosta senza valore, o molto, molto di più? 
Il legame tra il quadro e Rose si fa sempre più stretto, quasi morboso, e quando il suo sadico marito si farà rivedere non troverà più la debole e indifesa mogliettina di un tempo, ma qualcuno o qualcosa che stenterà a riconoscere.

Sinceramente, così paurosa non mi sembra e anche il libro non mi ha terrorizzata ma è anche vero che siamo tutti diversi e ci fanno "paura" cose differenti. 
Più che altro mi sono sentita solidale con Rose, per ovvi motivi ^^
Ho particolarmente apprezzato l'ultima parte ;)

PROMOSSO solo perchè è un classico "datato". Lo consiglio ai fan di King, però.

FONTE LIBRI E CAFFELATTE

giovedì 23 dicembre 2010

EverWorld 1 - Senna è scomparsa di K.A. Applegate


INCIPIT

INIZIA LA RICERCA
Accadde il giorno dopo. Fu una cosa terribile.
Era molto presto. Un'alba grigia. Più grigio che alba, a dire il vero, con quelle nuvole gonfie di pioggia e basse sopra il lago. L'aria era pungente, come piace a me quando vado a correre...
Scivolai silenziosamente giù dalle scale. Passai davanti alla stanza di mia madre...
La via era tranquilla...
Mi diressi verso il lago...
Vidi qualcuno seduto in fondo al pontile...
Era Senna, gli occhi fissi sul lago velato di nebbia, le gambe piegate, raccolte vicino al mento. Quasi una bambina. Con addosso un giubbotto di jeans troppo grande per lei. Sembrava così piccola...
E poi vidi gli altri. E loro videro me e, come dire, l'aria pungente del mattino diventò un vento di ghiaccio, mi entrò nella pelle e mi gelò dentro...
«E questo che cosa significa?» ripeté Christopher con un tono di voce più alto. Deliberatamente alto. Forse alto abbastanza perché Senna ci sentisse, se ci stava ascoltando.
«Prova a chiederlo a lei» disse April.
Lentamente Senna si alzò in piedi. Si voltò e ci guardò. Era forse a una trentina di metri di distanza.
Vidi il turbamento dipinto sul suo viso. Le sue labbra formarono la parola "no".
E poi l'universo intero si lacerò...


TRAMA E CONSIDERAZIONI:
A pelle mi è subito piaciuto, le prime pagine non sono male. 
La prima cosa che ho pensato: "... è strano!"
"C'è un posto che non dovrebbe esistere. Ma c'è. Ci sono creature che non dovrebbero esistere. Ma esistono. Benvenuto nella terra dove tutti i sogni e gli incubi diventano realtà. Possono essere mortali. Benvenuto a Everworld. Un mondo di spada e magia."
Ho finito il primo: è carinissimo! 
E' per ragazzi ma oltre che scorrevole si è rivelata anche una lettura gradevole.
Scritto in prima persona, qui a parlare è David, narra le avventure di quattro ragazzi che si ritrovano in un altro mondo Everworld ma senza volerlo. Soprattutto senza controllo, ogni tanto ritornano nel loro mentre fanno le solite cose di tutti i giorni.
Davvero simpatiche alcune battute. 
Ho riso troppo quando, durante un raduno di vichinghi a una dei ragazzi protagonisti viene chiesto d'intonare un canto. Lei risponde che non conosce canzoni di battaglie. Il suo amico la invita a cantare cmq, ne va della loro vita. Le dice di pensare a una canzone con le parole kill o blood e roba del genere. Così lei intona "Killing me softly" (per chi non la conoscesse è d'amore) ... alla fine i vichinghi si commuovono come pupi ^_^

FONTE LIBRI E CAFFELATTE

 

mercoledì 22 dicembre 2010

Cell di S. King


INCIPIT

La civiltà scivolò nella sua seconda era di tenebre su una pre-vedibile scia di sangue, ma a una velocità che nemmeno i futuro-logi più pessimistici avrebbero potuto pronosticare. Fu quasi co-me se non vedesse l'ora di finirci. Il primo giorno di ottobre, Dio era nel Suo paradiso, l'indice di Borsa era a 10,140 e quasi tutti gli aerei erano puntuali (eccetto quelli che atterravano o decolla-vano da Chicago, e c'era da aspettarselo). Due settimane dopo il cielo apparteneva di nuovo agli uccelli e il mercato azionario era un ricordo. A Halloween, tutte le metropoli del mondo, da New York a Mosca, puzzavano fino alle stelle e il mondo di prima era un ricordo.

L'Impulso
1
Il fenomeno che in seguito avrebbe preso il nome di Impulso ebbe inizio alle 15.03 del 1° ottobre, ora di New York. La definizione era naturalmente imprecisa, ma a dieci ore dall'evento quasi tutti gli scienziati in grado di
farlo notare erano o morti o impazziti. In tutti i casi il nome contava poco. Quello che contava era l'effetto.
Alle tre di quel pomeriggio, un giovane di non particolare importanza per la storia scendeva per Boylston Street, a Boston, con un passo elastico che era quasi una danza. Si chiamava Clayton Riddell. L'evidente espressione soddisfatta che aveva sul viso s'accordava con la spigliatezza dell'andatura. Nella mano sinistra impugnava la maniglia di un portfolio da artista, di quelli che si chiudono con delle serrature a scatto e diventano una valigetta. Attorcigliato alle dita della sinistra aveva il laccio di un sacchetto di plastica marrone sul quale, per chi si fosse preso il disturbo di leggerlo, c'era il logo PICCOLI TESORI.

TRAMA E CONSIDERAZIONI: Ho un po' di romanzi del Re in arretrato ^_^
Cell mi aveva colpito per la trama. 
Boston, primo ottobre. Tutto va bene. È un luminoso pomeriggio di sole, la gente passeggia nel parco, gli aerei atterrano quasi in orario. Per Clayton Riddell è il più bel giorno della sua vita. In quel preciso istante, il mondo finisce. A milioni, quelli che hanno un cellulare all'orecchio impazziscono improvvisamente, regredendo allo stadio di belve feroci. In un attimo, un misterioso impulso irradiato attraverso gli apparecchi distrugge il cervello, azzerando la mente, la personalità, migliaia di anni di evoluzione. 
In poche ore, la civiltà è annientata, l'homo sapiens non è mai esistito, lasciando al suo posto un branco di sanguinari subumani privi della parola. Ma questo è solo l'inizio.

Non è stato male ma speravo anche in questo caso qualcosa di più.
Ci sono molti clichè ma si è lasciato leggere. 
PROMOSSO

lunedì 20 dicembre 2010

La strada - The road di C. McCarthy

EINAUDI
INCIPIT

Quando si svegliava in mezzo ai boschi nel buio e nel freddo della notte allungava la mano per toccare il bambino che gli dormiva accanto. Notti più buie del buio e giorni uno più grigio di quello appena passato. Come l'inizio di un freddo glaucoma che offuscava il mondo. La sua mano si alzava e si abbassava a ogni prezioso respiro. Si tolse di dosso il tela di plastica, si tirò su avvolto nei vestiti e nelle coperte puzzolenti e guardò verso est in cerca di luce ma non ce n'era. Nel sogno da cui si era svegliato vagava in una caverna con il bambino che lo guidava tenendolo per mano. Il fascio di luce della torcia danzava sulle pareti umide piene di concrezioni calcaree. Come viandanti di una favola inghiottiti e persi nelle viscere di una bestia di granito. Profonde gole di pietra dove l'acqua sgocciolava e mormorava. I minuti della terra scanditi nel silenzio, le sue ore, i giorni, gli anni senza sosta. Poi si ritrovavano in una grande sala di pietra dove si apriva un lago nero e antico. E sulla sponda opposta una creatura che alzava le fauci grondanti da quel pozzo carsico e fissava la luce della torcia con occhi bianchissimi e ciechi come le uova dei ragni. Dondolava la testa appena sopra il pelo dell'acqua come per annusare ciò che non riusciva a vedere. Rannicchiata li, pallida, nuda e traslucida, con le ossa opalescenti che proiettavano la loro ombra sulle rocce dietro di lei. Le sue viscere, il suo cuore vivo. Il cervello che pulsava in una campana di vetro opaco. Dondolava la testa da una parte all'altra, emetteva un mugolio profondo, si voltava e si allontanava fluida e silenziosa nell'oscurità.

(NOTA: non sono io che ho voluto fare un dispetto e NON mettere gli spazi o andare a capo, è scritto proprio così ^^)


TRAMA E CONSIDERAZIONI: Avevo visto il film e come spesso accade ho voluto leggere il libro.
E' MERAVIGLIOSO! 
E' un post apocalittico scritto in un modo "tutto suo". Senza capitoli, senza virgolette per i dialoghi, in blocchi separati solo da alcuni spazi eppure si capisce benissimo.
La trama è semplice, sterile per certi versi come i panorami ma poetica come solo un post avrebbe potuto far sorgere: quando si toglie il superfluo, rimane l'essenza. In questo caso l'amore di un padre per suo figlio e la disperata ricerca della sopravvivenza.
Ecco perchè adoro il post apocalittico ;)
Un uomo e un bambino viaggiano verso sud con un carrello della spesa che contiene tutto quello che riescono a raccimolare in giro. Non mancano gli incontri, anche con alcuni uomini divenuti cannibali.
UN CAPOLAVORO!
Assolutamente consigliato, il romanzo come il film, per la trama e i panorami straordinariamente post: grigi, vuoti, sporchi come gli uomini sopravvissuti. Decadenti, miserabili, asciutti.
Il mondo svuotato, eviscerato si riduce all'estenuante viaggio lungo una strada cosparsa di cenere dei morti che non fa che ricordarti l'unica cosa importante: restare vivi!  
Commuovente, tanto ...

FONTE LIBRI E CAFFELATTE

domenica 19 dicembre 2010

On writing di S. King

SPERLING


DALL'INTRODUZIONE
Alla domanda: «Che cos'è On Writing?» Stephen King ha risposto: «È il romanzo della mia vita, non perché la mia vita sia un romanzo, ma perché la mia vita è scrivere».
Ecco perché questo libro più che un manuale tecnico per aspiranti scrittori è un'autobiografia del mestiere in cui la storia personale e professionale del Re (trent'anni di best-seller!) si fondono totalmente. 
Il delizioso «Curriculum vitae» d'apertura ripercorre gli anni della formazione, in un collage di ricordi che dall'infanzia, attraverso i momenti principali della crescita, arrivano al primo, grande successo con Carrie; 
«La cassetta degli attrezzi» è un'acuta e disincantata elencazione dei ferri del mestiere - quali sono, a che cosa servono, come mantenerli efficienti e sempre pronti all'uso -; 
«Sullo scrivere», la parte più ghiotta per gli addetti ai lavori, illustra le fasi del processo creativo fino all'approdo editoriale; 
e infine «Sul vivere», ricco di pathos, racconta come King abbia visto la morte da vicino, dopo lo spaventoso incidente in cui è stato coinvolto, e come, grazie alla scrittura, sia ritornato alla vita.

Ecco, con questo direi che dovrebbe essere chiaro.
L'ho trovato molto interessante. Non sapevo che il Re avesse avuto una vita tanto sofferta. Il successo è più che meritato. Ora comprendo perchè i suoi libri (non i film!) trasudano SOFFERENZA.
C'è molto tormento in numerosi protagonisti dei suoi libri, adesso è ovvio.

Ho apprezzato molto anche i consigli di scrittura. Pochi ma buoni ^__^
UN CONSIGLIO DEL RE, TANTO PER ESEMPIO: Se volete fare gli scrittori, ci sono due esercizi fondamentali: leggere molto e scrivere molto. Non conosco stratagemmi per aggirare questa realtà, non conosco scorciatoie.
Io sono un lettore lento, però mando giù solitamente dai settanta agli ottanta libri all'anno, soprattutto romanzi. Non leggo per imparare il mestiere; leggo perché mi piace leggere. È quello che faccio la sera, nella mia poltrona blu. Analogamente, non leggo romanzi per studiare l'arte della fiction, ma semplicemente perché mi piacciono le storie. Tuttavia si instaura un processo di apprendimento. Ogni libro che aprite ha la sua o le sue lezioni da offrirvi, e abbastanza spesso i libri brutti hanno da insegnarvi di più di quelli belli.

UN ALTRO: Il comandamento che vige nei corsi di scrittura era di solito: «Scrivete ciò che sapete». Niente da ridire, ma se voleste scrivere di astronavi che esplorano altri pianeti o di un uomo che ha ucciso la moglie e cerca di farne scomparire il cadavere con un tritarifiuti? Come fa lo scrittore a rendere compatibili progetti fantasiosi come questi con «scrivi quello che sai»?
Io credo che prima di tutto sia necessario dare di questa espressione l'interpretazione più ampia e onnicomprensiva. Se fate l'idraulico, sapete di idraulica, ma non è che le vostre conoscenze si esauriscano tutte lì; anche il cuore sa delle cose e lo stesso vale per l'immaginazione. Grazie a Dio. 
Non fosse per cuore e immaginazione, il mondo della fiction sarebbe un mondo oltremodo bigio. Potrebbe anzi non esistere affatto.

CONSIGLIATO!


sabato 18 dicembre 2010

Gothica - L'angelo della morte di F. Falconi

Verdenero
INCIPIT
<Gott ist tot!>
<Gott ist tot!>
Urla cupe rimbalzarono tra le mura delle case, echeggiando tra i vicoli tortuosi del paese.
<E' giunto il giorno della Bestia!>
Le ante delle finestre sbatterono, le porte si chiusero di botto seguite dal rumore di chiavistelli.
<Il Demonio è arrivato!>
Gemiti, lamenti e sospiri di disperazione. Litanie sommesse, preghiere.
<E' lui, l'Angelo della Morte!>
Poi, fu solo silenzio.

TRAMA: Chi è l'Angelo della Morte? Quali terribili segreti si celano dietro la sua comparsa a Gothica? In una megalopoli di un possibile futuro, dominata dai membri dello Scisma e dal clero della Chiesa, Frederick Volk, presidente di una multinazionale dell'industria genetica, sta portando avanti un programma di manipolazioni del DNA di piante, animali e uomini. 
Sulle attività della Mimesis Corporation si addensano molti sospetti, ma occorre trovare le prove dei suoi abomini. Muovendosi tra esperimenti di chimerismo e xenotrapianti, in una ragnatela di interessi che coinvolge anche chi dovrebbe esserne estraneo, Helena Wolff indaga sulle attività di Volk, fino all'ultimo, definitivo scontro.

CONCLUSIONI: Un libro a cavallo tra il fantasy e la fantascienza per affrontare argomenti importanti come la clonazione, l'eugenetica e gli Ogm. Ogni tanto fa piacere leggere un libro non per svago ma per riflettere su argomenti che ci toccano molto da vicino (anzi così tanto da non renderci nemmeno conto che, purtroppo, sono già una realtà).
I dialoghi tra Padre Faust e la scienziata Helena Wolff sono davvero ben riusciti. Vabbè... ammetto che le mie simpatie vanno a Padre Fast (adoro il suo "doppio demoniaco" eh eh eh) :D
Le mie congratulazioni all'autore: BRAVO!
PROMOSSO


venerdì 3 dicembre 2010

Sopravvissuti di M. Cortini e L. Moretti

Cover
Titolo: Sopravvissuti
Autore: Matteo Cortini e Leonardo Moretti
Anno: 2010
Editore: Asengard
Genere: Ucronia WWII/ post apocalittico
Pubblico: per un pubblico "maturo"



INCIPIT
Dicembre 1956
Anno XII dal Giorno del Giudizio
Terre Perdute Occidentali
Da qualche parte in quella che un tempo veniva chiamata Francia

L’eco di un’esplosione mi fa sobbalzare.
Tutto intorno è buio.
Dove sono? Sono nella casamatta? Stanno arrivando gli americani?
Devo andare alla mitragliatrice. Stanno per sbarcare sulla spiaggia.
Sono…

Mi sveglio di colpo e sono già lucido, quella lucidità che solo la paura di morire può infonderti.
No, non sono in Normandia ad attendere lo sbarco degli Alleati, i miei nemici di un tempo. Quel giorno di dodici anni fa credetti di essermi risvegliato all’inferno, di vivere in un incubo. Ma mi sbagliavo, il peggio doveva ancora venire.
«Cosa diavolo era?» chiede Florence, che si rintana in un angolo buio.

NESSUNA SPERANZA
NESSUNA TREGUA
SOLO CIECA FEROCIA

QUARTA: Una serie di bastoni sono infissi nel terreno a file regolari: i resti di un filare di viti. Mi ricordano le croci dei vecchi cimiteri militari. Cimiteri... ora che i Morti camminano sulla terra non c'è più bisogno di un luogo dove andare a pregarli. Sono loro che vengono da te a ricordarti che presto sarai uno di loro.
Decine di Morti stanno battendo i pungi contro il portone e le pareti della chiesa. Sono lenti e scoordinati, non riusciranno nemmeno a scalfire la porta d'ingresso ma rimarranno lì a battere per giorni, mesi o anni; anche per sempre, senza mai fermarsi, senza mai un attimo di riposo. E' questo che fa impazzire.

TRAMA: Il 6 Giugno 1944 è ricordato come il Giorno del Giudizio.
Il mondo era dilaniato dalla guerra, gli Alleati stavano sbarcando sulle coste della Normandia e le forze dell'Asse cercavano di contrastare la loro avanzata.
Fu allora che i Morti si risvegliarono.
In ogni nazione i cadaveri si rialzarono dai campi di battaglia, dalle fosse comuni e dagli ospedali, iniziando la loro feroce caccia al genere umano.
Sono passati dodici anni da quel giorno. Il mondo è ridotto a un cumulo di macerie e violenza, dove i Morti sono in costante ricerca di carne viva, mentre gli ultimi sopravvissuti sono ormai simili a bestie disperate e pericolose, disposti a tutto pur di vivere un giorno in più.
Questa è la storia di quattro di loro, in fuga attraverso le rovine di una Francia disabitata e silenziosa. Uomini e donne in cerca di cibo, acqua, un luogo sicuro dove poter dormire e di un ultimo, dannato, caricatore.

LE RECENSIONE PROSEGUE SU LIBRI E CAFFELATTE

venerdì 26 novembre 2010

Il figlio del cimitero di N.Gaiman

Questa recensione è presa da Libri e Caffelatte.
Copertina libro 2008 Mondadori
Gaiman è sempre MITICO! "Il figlio del cimitero" è una perla nera per i ragazzi più giovani (secondo me, 10-12 anni è l'età giusta) ma che ho apprezzato anch'io... si è lasciato leggere, insomma ;)
Il figlio del cimitero è tratto da un suo precedente libro, un'antologia di racconti, "Il cimitero senza lapidi e altre storie nere". La  mia recensione la trovate QUI.
E' incentrato su Nobody, chiamato Bod, che nell'antologia era il protagonista dodicenne del racconto "Il cimitero senza lapidi" ma che qui ci viene mostrato dalla nascita fino ai quindici anni.

La quarta di copertina: Ogni mattino Bod fa colazione con le buone cose che prepara la signora Owens. Poi va a scuola e ascolta le lezioni del maestro Silas. E il pomeriggio passa il tempo con Liza, sua compagna di giochi.
Bod sarebbe un bambino normale. Se non fosse che Liza è una strega sepolta in un terreno sconsacrato. Silas è un fantasma. E la signora Owens è morta duecento anni fa. Bod era ancora in fasce quando è scampato all'omicidio della sua famiglia gattonando fino al cimitero sulla collina, dove i morti l'hanno accolto e adottato per proteggerlo dai suoi assassini.
Da allora è Nobody, il bambino che vive tra le tombe, e grazie a un dono della Morte sa comunicare con i defunti. Dietro le porte del cimitero nessuno può fargli del male. Ma Bod è un vivo, e forte è il richiamo del mondo oltre il cancello. Un mondo in cui conoscerà l'amicizia dei suoi simili, ma anche l'impazienza di un coltello che lo aspetta da quattordici lunghissimi anni...

La storia del libro, in poche parole, ha inizio con l'uccisione della famiglia di Bod da parte dell'uomo chiamato Jack. Il bimbo trova la salvezza nel cimitero e lì crescerà fino allo scontro finale con l'assassino Jack, subito dopo Bod si sentirà pronto per vivere nel mondo. Così sapete "tutto" e allo stesso tempo "nulla" che possa rovinarvi la lettura :)
E' molto scorrevole ed evocativo ma, più che un libro, mi è sembrato quasi un insieme di racconti con un unico filo conduttore: Bod, ovviamente, e la sua naturale voglia di vita con crescente curiosità per ciò che c'è fuori del cimitero. La parte che ho preferito è la prima, forse perchè è più magica e surreale rispetto alla seconda. Soprattutto il capitolo con la bambina Scarlett, la sua prima amica vera (nel senso di viva, umana!) e il capitolo della Macabradanza, che è bellissimo:
Ricco o povero, orsù avanza
a ballar Macabradanza.
Tempo di lavoro, tempo di vacanza
tempo di Macabradanza.
Tutti udranno e in adunanza
danzerem Macabradanza.
Uno lo lasci, un altro avanza,
e tutti in Macabradanza.
Graziosa dama, perdonanza
mi conceda questa Macabradanza.
Gira e volta, una passo, e a oltranza
noi seguiam Macabradanza.
Signora di grigia sembianza
guidaci in Macabradanza.

La storia è un omaggio al Libro della giungla di Kipling. Il piccolo Mowgli allevato dagli animali è ancora oggi un capolavoro e Gaiman con il suo Bod cresciuto dai fantasmi è di tutto rispetto.
Mowgli e l'orso Baloo
NOTA secondo me interessante sul Libro della giungla e i Lupetti riportata da Wikipedia (grazie!):

I racconti di Mowgli sono utilizzati come ambientazione dai lupetti, la branca più giovane del movimento scout. Quest'uso venne approvato da Rudyard Kipling dopo una richiesta diretta da parte di Robert Baden-Powell, il fondatore dello scautismo. Attraverso i vari personaggi della storia (positivi e non) vengono incarnati qualità o difetti soggettivi. Questo particolare metodo viene definito la "morale per tipi". Per esempio Tabaqui (lo sciacallo) rappresenta il disordine, la trasandatezza e la viltà, Baloo (l'orso) rappresenta la saggezza e la spiritualità individuale, Bagheera (la pantera nera) rappresenta l'agilità e la forza fisica, Shere Khan (la tigre) la prepotenza, Kaa (il pitone) la bontà d'animo e la cortesia. I pregi dei personaggi positivi sono inoltre riassunti in delle frasi chiamate parole maestre,queste frasi sono anch'esse tratte dal libro della giungla ed insegnate ai lupetti. queste frasi sono:
Akela: «buona caccia a tutti coloro che rispettano la legge della giungla»
Baloo: «la giungla è grande, il lupetto è piccolo, che faccia silenzio e mediti»
Bagheera: «zampe che non fanno rumore e occhi che vedono nella notte»
Kaa: «cuor leale e lingua cortese fanno strada nella giungla»
Chil: «siamo d'uno stesso sangue fratellino tu ed io»
Fratel Bigio: «la mia tana è la tua tana, la mia traccia è la tua traccia, la mia preda è la tua preda se avrai fame fratellino»
Raksha: «la forza del lupo è nel branco, la forza del branco è nel lupo»
Hathi: «la legge della giungla è vecchia e vera come il cielo e chi la rispetta vivrà lieto e prospero»
Correva l'anno 1998 quando ho conosciuto l'orso Baloo ...
era davvero simpatico :D
Nel libro di Gaiman la cosa bizzarra è che i morti riescono a infondere "voglia di vivere" ed è quasi un controsenso, ma è Gaiman e se non ci riesce lui chi altri potrebbe?

In conclusione, mi è piaciuto e ne consiglio la lettura a tutti ricordandovi però che è per ragazzi!

CURIOSITA': sembra che dopo aver vinto il Premio Hugo 2009 ne faranno anche un film :) Lo vedrò di sicuro!

Fonte: Libri e Caffelatte

sabato 30 ottobre 2010

Doom di John Shirley

Breve recensione presa da Libri e Caffelatte
"DOOM" Mondadori - Urania Horror - 2005
INCIPIT
Un corridoio oscuro, nelle profondità del sottosuolo. Un grido stridulo, subito soffocato. Rumore di passi in corsa. Passi che si avvicinano...
Mentre fuggiva lungo il corridoio, il dottor Todd Carmack non poteva vedere i suoi inseguitori. Non poteva udirli, né sentirne l'odore; non lì. Ma sapeva che erano alle sue spalle. E sapeva che stavano guadagnando terreno su lui e gli altri cinque scienziati.
Oh, certo, quelle cose erano più che mai solide, e rumorose, e maleodoranti, e letali... Si era trovato in balia di una di loro, riverso schiena a terra, nel laboratorio. Gocciolante di bava, la cosa aveva digrignato i denti nel pregustare la preda, gli artigli ancora serrati sul braccio mozzo di un tecnico del laboratorio. Carmack si era tirato addosso il corpo accasciato del dottor Norris, quasi privo di sensi, per farsene scudo. La cosa sarebbe dovuta passare prima su di esso. Così aveva guadagnato attimi preziosi per divincolarsi e lanciarsi in una fuga a perdifiato. Ma le grida singhiozzanti di Norris continuavano a echeggiare nel suo cervello. Sembravano rimbombare per il corridoio, attraverso i laboratori, livello dopo livello. Grida disperate che si propagavano vibranti fin sopra gli scavi archeologici, che si riverberavano sulla superficie avvelenata della regione di Olduvai.

Se da un videogioco fanno un film e dal film scrivono un libro non si può pretendere troppo, nemmeno se a scriverlo è John Shirley. Premesso che non mi aspettavo nulla di più, ho letto questo libro per completezza. Ho fatto alcuni dei videogiochi tratti dalla serie DOOM, ho visto il film... non potevo non leggere il libro! 
DOOM 3
La quarta di copertina: Solo un battito di ciglia separa il deserto del Nevada dal deserto di Marte. Il portale: Olduvai, folgorante transito inter-dimensionale, retaggio di una enigmatica tecnologia aliena. Ma quando uno scienziato troppo temerario compie l’esperimento sbagliato, è l’inferno a scatenarsi nella remota stazione marziana. Toccherà a Sarge, Grimm, Kid e agli altri membri di una micidiale squadra di élite dei Marines spaziali scendere nell’abisso, affrontando in prima persona la battaglia dell’apocalisse.

Ci sono delle differenze col film anzi, sarebbe più corretto dire, delle aggiunte che riguardano Sam (la dottoressa Samantha sorella di uno dei Marines, Reaper). Per il resto è il film riportato su carta. Inutile dire che, vista la quantità di scene d'azione, consiglio il film con The Rock (che ha ricevuto il premio Razzie Awards come "peggiore interpretazione" dell'anno eh eh eh!) e Karl Urban a meno che, come me, non siate un pochino masochisti ;) Il libro non è gran cosa ma si lascia leggere. Non aspettatevi cmq molto!
The Rock (Sarge) e Carl Urban (Reaper) in una scena di Doom

venerdì 22 ottobre 2010

I Dodici di Jasper Kent

Un assaggio della lunga recensione di Libri e Caffelatte


Cover

Titolo originale: Twelve
Titolo: I Dodici
Autore: Jasper Kent
Anno: 2009
Anno pubblicazione italiana: 2010
Editore: Rizzoli HD
Genere: Horror (un pochino) e Storico (sottofondo)
Pubblico: per chi ha molta pazienza e non ha pretese!

TRAMA:
Sono dodici. Hanno gli stessi nomi degli apostoli. Vengono da una terra selvaggia, la Valacchia, ai confini dell’Europa cristiana. Sono mercenari, si fanno chiamare Opričniki, come la guardia personale di Ivan il Terribile, combattono solo di notte, e la loro ferocia senza limiti gela il sangue ai nemici e agli alleati. Ma il capitano Aleksej Ivanovič Danilov e i suoi commilitoni non hanno alternative: e l’autunno del 1812, la Grande Armée ha invaso la Russia, e ogni mezzo e lecito pur di rallentare l’avanzata di Napoleone verso Mosca. Quando osserva gli Opričniki all’opera contro i francesi, Aleksej ripensa alle creature leggendarie che hanno terrorizzato generazioni di bambini russi: i vurdalak che torturano le loro vittime prima di dissanguarle. Forse non si trattava di leggende. E forse i nemici più pericolosi da affrontare non sono di questo mondo.

La QUARTA, un estratto:
"Iuda parlò. Non capii le parole, ma compresi che si rivolgeva a Foma, e dal tono di voce sembrava più un suggerimento che un ordine. Foma voltò la testa verso Iuda e fece un largo sorriso compiaciuto. Gli altri due restarono a guardare mentre Foma si portava alla bocca la mano dell’uomo e affondava i denti con forza nella carne del palmo alla radice del dito medio. L’uomo strillò, non con il grido acuto e incredulo che mi sarei atteso, ma con l’ululato cupo e stanco di un uomo per il quale il dolore è diventato d’un tratto l’unica sensazione rimasta. Le altre ferite che vedevo sul suo corpo mi dicevano che gli Opričniki quella notte avevano già dato sfogo ai loro appetiti."

INCIPIT:
Prologo, un racconto popolare russo
Secondo alcuni, questi eventi si svolsero nella città di Atkarsk, secondo altri a Volgsk; ma la maggior parte delle versioni li ambienta a Urjupin, ed è qui che noi li lasceremo. Tutte le versioni concordano sull'epoca, i primi anni del grande zar Pëtr, e sul fatto che la città in questione fosse infestata dai ratti.

Eccoci qua, ho riportato quello che più o meno tutti riportano per una SEGNALAZIONE ma poi dovrebbe seguire la RECENSIONE. Peccato invece che quasi tutti si fermino qui, solo pochi aggiungono che "miscela horror e storia magistralmente" o, come riportato in copertina e incollato a fine segnalazione, "il romanzo di vampiri che Tolstoj e Pasternak non hanno scritto - ssfworld" e poi? E poi cala il silenzio!

E allora leggiamolo 'sto libro meraviglia che sarà addirittura 5 libri (leggasi CINQUE!).
E allora parliamolo di 'sto capolavoro che Tolstoj e Pasternak NON AVREBBERO MAI scritto nemmeno sotto tortura, ecco la verità! Parliamolo! (scusate ma ieri sera ho visto "Cado dalle Nubi" con Checco Zalone e ne risento ancora un po'! ps. troppo divertente :D

Che cosa succede intanto nel prologo, nel racconto popolare russo? 
Ecco il sunto:
La città di Urjupin è invasa dai topi. Gli abitanti stanno per abbandonarla quando giunge un mercante con un carro coperto da un telo. Si mette d’accordo con i notabili per una giusta ricompensa: lui avrebbe sterminato i topi!
Scopre il carro, si rivelano delle gabbie con delle feroci scimmie urlatrici che per una dozzina di giorni non fanno che dare la caccia ai topi. Poi tocca agli uccelli.
Il mercante riparte, la città di Urjupin conosce il silenzio.

Accattivante! (da leggersi con tono ironico!) Sembra il Pifferaio Magico di Hamelin solo che il tizio usa le scimmie urlatrici e la fiaba fa più paura!
Scena finale della Fiaba "cupa e tragica" del
Pifferaio di Hamelin

vista da Eroogroof
L'ho trovata in www.dragonslair.it
Il libro è diviso in due parti. Iniziamo:
Bonaparte avanza con il suo esercito, ha già saccheggiato Smolensk. Quattro soldati russi in Mosca, pensano a come poterlo indebolire.

PROSEGUE SU LIBRI E CAFFELATTE

mercoledì 13 ottobre 2010

Mr Darcy Vampyre di A. Grange

Assaggio della RECENSIONE di Libri e caffelatte
Copertina italiana di Mr Darcy Vampyre
Titolo originale: Mr Darcy Vampyre
Titolo: Mr Darcy Vampyre
Autore: Amanda Grange
Anno: 2009
Anno pubblicazione italiana: 2010
Editore: TEA
Genere: Romance... e nulla più!
Pubblico: ve lo dico a fine articolo ;)

Chi non conosce "Orgoglio e Pregiudizio"? Ben pochi, suppongo! Io non sono un'appassionata della scrittrice inglese Jane Austen eppure riconosco che Mr Darcy e compagnia siano davvero dei bei personaggi. Orgoglio e Pregiudizio è uno dei pochi libri sentimentali che salvo, anzi promuovo! La storia d'amore tra Elizabeth (il pregiudizio) e Darcy (l'orgoglio) è molto coinvolgente. 
Tempo fa ho letto "Orgoglio e Pregiudizio e Zombie" edito dalla Nord nell'inverno 2009. Il libro era l'opera originale delle Austen rivisitato in chiave zombie da Seth Grahame-Smith. Una gradevole parodia, scorrevole e divertente. Mi ha strappato qualche risata (soprattutto la zia di Darcy che combatte, giuro che ero stesa per terra dal ridere!) e alla fine ne ho un piacevole ricordo. Così, quando ho visto Darcy vampiro mi sono detta: "Posso non prenderlo?"
Copertina Orgoglio e Pregiudizio e Zombie - ed. Nord
La quarta di copertina di Mr Darcy Vampyre di Amanda Grange riporta: 
Elizabeth e Darcy, i protagonisti dell’indimenticabile Orgoglio e pregiudizio, si sono sposati e si accingono a raggiungere il Lake District, a nord del Paese, quando una misteriosa missiva indirizzata a Darcy sconvolge i loro piani all’ultimo momento. Gli sposi devono partire per un lungo viaggio in Europa, passando per Parigi, attraversando le Alpi per raggiungere infine Venezia. Elizabeth, tuttavia, percepisce uno strano turbamento nell’amato consorte: la loro, più che un vacanza, pare una fuga, e Darcy sembra preda di un terrore antico… Una storia d’amore leggendaria e immortale per una coppia leggendaria e… immortale. Una prova d’amore che porterà Elizabeth e Darcy fino alla bocca dell’inferno.

Prologo:
Mia carissima Jane, la mia mano trema mentre ti scrivo questa lettera. I miei nervi sono a brandelli e io sono così alterata che credo tu non mi riconosceresti. Questi ultimi pochi mesi sono stati un turbinio di incubi, di circostanze strane e disturbanti e il futuro... Jane, ho paura. Se mi dovesse accadere qualcosa, ricordati che ti voglio bene e che il mio spirito sarà sempre con te, anche se non dovessimo mai più vederci, il mondo è un posto freddo e spaventevole, dove nulla è come sembra. Era tutto così diverso pochi brevi mesi fa. Quando mi svegliai il mattino delle mie nozze mi ritenevo la donna più felice al mondo...
Elizabeth

"ATTENZIONE! Questo libro è un ipotetico seguito!" avrei dovuto dirmi e ridirmi!
Invece l'ho preso e l'ho letto... aimè! Si è rivelato un libro d'amore... e basta!
Parecchio scontato e banale! 
Parecchio di Elisabeth (al 99%) e pochissimo di Darcy :(  ma soprattutto privo di suspance o di qualunque altro tipo di "terrore antico" come diceva la copertina!

Il titolo più corretto sarebbe: 
Mr Darcy, quel Vampyre di mio marito!
Leggibile, per carità la Grange si lascia leggere volentieri, ma non c'è lo smalto dell'opera originale ed è privo del brio della versione zombie. In breve è un Romance con pochissimo Paranormal


TRAMA:

Elisabeth e Darcy si sposano, non finiscono nemmeno i convenevoli con gli ospiti che partono, anzi quasi fuggono verso quel di Parigi.
A Dover scelgono la migliore locanda per la notte. Lizzy è emozionata per la sua prima notte di nozze ma Darcy nemmeno la raggiunge in camera. Sta fuori fino all’alba quando lo incontra in sala da pranzo per la colazione. Ovviamente scrive subito una lettera alla sorella!


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mercoledì 6 ottobre 2010

Bitten di K. Armstrong


Siccome questo "capolavoro" l'ho letto in due volte causa noia terrificante ...
vi metto direttamente i link di Libri e Caffelatte

PARTE PRIMA: dove rinuncio a completare la lettura O__o
PARTE SECONDA: dove alla fine ho trovato la forza di proseguire :D e nel listone ho inserito il solo parere finale.
BOCCIATO!

giovedì 23 settembre 2010

Il cimitero senza lapidi e altre storie nere di N.Gaiman

Copertina
Titolo originale: M is for magic
Titolo italiano: Il cimitero senza lapidi e altre storie nere
Autore: Neil Gaiman
Anno: 2007
Anno di pubblicazione italiana: 2007
Nazione: USA
Editore: Mondadori
Genere: Fantastico, Noir
Pubblico: Ragazzi... ma anche no!

E’ un’antologia di racconti diversi tra loro, a detta dello stesso Gaiman: «alcuni un po’ paurosi, altri abbastanza divertenti e ce ne sono un mucchio che non sono né l'una né l'altra cosa, ma che spero finiranno comunque per piacervi» … Tranquillo Mr. Gaiman, mi sono piaciuti tantissimo!

Neil Gaiman
Ha davvero bisogno di presentazioni? Direi di no! Mi limiterò a mettere il link del suo sito:

Ora veniamo ai racconti...

Il cimitero senza lapidi
Questo è il racconto che diverrà (sarebbe più corretto dire è divenuto visto che è già edito) un libro per ragazzi “The Graveyard Book” (Il figlio del cimitero). 
E’ la storia di un bambino, Bod, che è allevato in un cimitero da alcuni fantasmi e diventa amico di una strega la cui tomba è senza lapide. Bod, ovviamente, cerca di procurargliene una. Per questo sarà costretto a uscire per la prima volta dal cimitero. Geniale! Gaiman è un mito! Mi è piaciuto, soprattutto la figura spettrale di Liza Hempstock, la strega. Leggerò anche il libro! (già in mio possesso :)
Copertina "Il figlio del cimitero"

Il ponte del troll
E’ uno dei miei preferiti! E’ scritto in prima persona e racconta la vita a sprazzi di un bambino-ragazzo-uomo e il troll che incontra sotto un ponte e che vuole la sua vita. E’ molto triste la sua figura, secondo me ovvio, soprattutto quando lui crede d’amare una ragazza ma non si fa problemi a supplicare il troll di prendere lei al suo posto. Il finale mi ha trasportata nell’immensa solitudine del protagonista, solo come Gaiman riesce a fare.   
Un immenso troll sotto il ponte 
di Fremont in Seattle 
Non chiedetelo a Jack
Inquietante è dir poco. E’ talmente breve però che se scrivo anche solo due righe per la storia rovino la lettura del racconto. Trascrivo solo come inizia: «Nessuno sapeva da dove fosse arrivato il giocattolo, a quale bisnonno o a quale lontana prozia fosse appartenuto prima di finire nella camera dei bambini»… paura, eh?
Questo è il tipico giocattolo che non comprerò mai!
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venerdì 17 settembre 2010

I Diari delle Streghe (SAGA di 4 libri) di L.J. Smith

Ora che li ho letti tutti e quattro posso dire la mia sull’intera saga


I diari delle streghe” di Lisa Jane Smith 
L’iniziazione – La prigioniera – La fuga – Il potere

Le prime parole che mi vengono in mente sono: banale, superficiale e “erbo-cristallologica.
Quest’ultima non esiste, ovvio, me la sono inventata ma vi assicuro che è più che azzeccata. Durante la lettura sono numerosi gli incontri con erbe e cristalli e qui nulla da dire, peccato che tutto il resto mi abbia fatto sbadigliare, sbuffare e annoiare.
Non dico che siano illeggibili, per mia natura non dico mai che un libro mi ha fatto schifo (anche se magari lo penso) di solito mi limito a dire che a me non è piaciuto. Più soft e diplomatico.
Quindi, le streghe della Smith non mi sono piaciute!
L’unico personaggio che salvo un po’ è Faye, almeno in alcuni momenti ha tirato un po’ su il tenore. Rimane però una “cattivella” e basta.
Cassie, la protagonista, parte insipida (e qui è giusto, visto che la saga parla anche di crescita) ma poi muta in un modo che è poco coerente, secondo me. Le varie storielle amorose lasciano il tempo che trovano, mi ricordava in certi passi “Beverly Hills 90210” e non lo dico come un complimento! Frasi senza senso buttate qua e là in modo surreale e incoerente.

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sabato 11 settembre 2010

Il sentiero di legno e sangue di Tarenzi


Titolo: Il sentiero di legno e sangue
Autore: Luca Tarenzi
Illustrazioni: Rom
Anno di pubblicazione: 2010
Nazione: Italia
Editore: Asengard - Wyrd
Genere: Weird  
Pubblico: per tutti
Pagine: 144

Incipit
«Si muove.»
Furono queste le prime parole che sentii.
Seguì un istante di silenzio.
«Impossibile» fece un’altra voce.
«Si è mosso, l’ho visto.»
Di nuovo la voce che aveva parlato per prima: bassa, cavernosa, con l’accenno di un ringhio nascosto appena sotto la superficie.
L’altra invece era acuta e vagamente metallica.
«Non può muoversi, è spento. È tutto fermo qua dentro. Guardaci,
se non mi credi.»
Qualcosa si mosse dietro di me. Un rumore di passi strascicati.
Mi sentivo come se stessi emergendo a fatica da un sonno profondissimo.
Non vedevo nulla: né luce, né oscurità, nemmeno il nero senza fine di chi tiene gli occhi chiusi. Ero letteralmente privo del senso della vista. Cercai di muovermi, ma il mio corpo mi sembrò lontano, remoto, e non mi obbedì.
Da dietro mi arrivò una sorta di grugnito. [...]

Quarta di copertina
Apre gli occhi nel cuore di un’immensa conchiglia. Ha un corpo di legno articolato e ingranaggi, e il cadavere del suo costruttore giace accanto a lui. Non ha un nome, non ha memoria, ma appena nato ha già mostruosi nemici che lo braccano e una missione che non ha chiesto né desiderato: diventare umano. Attorno a lui c’è un mondo che un’antica catastrofe ha trasformato nel sogno delirante di un folle, alle sue calcagna due Incubi, la Maschera e la Bestia, e davanti a lui un sentiero costellato di mutazioni, tribù selvagge, divinità del caos e giganti marini che lo condurrà verso un destino molto più incerto di quanto i suoi creatori avessero mai potuto prevedere.

Una breve recensione la trovate QUI! su Libri e caffelatte.

Le sole conclusioni sonoNel complesso mi è piaciuto, anche se però non mi ha entusiasmato. Forse troppo corto per me, sono solo 138 pagine, o più semplicemente il weird è talmente strambo che bisogna esserci portati
Il libro è davvero ben scritto, bella la storia con alcuni riferimenti esoterici che ho gradito e tutto quello che serve per un weird in piena regola
Sul finale l'autore strizza l'occhio su un possibile seguito, sinceramente ci spero!
Lo consiglio agli amanti del genere ^_^
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