giovedì 1 marzo 2018

[recensione] Venere in pelliccia di Leopold von Sacher-Masoch


Venere in pelliccia è un romanzo erotico del 1870 scritto da Leopold von Sacher-Masoch
Premesso che non sono esperta del genere, mi limito a dirvi che ho trovato molto coinvolgente la lettura di Venere in pelliccia. A tratti evocativa, la scrittura di Leopold von Sacher-Masoch, ha un tenore alto e aulico. Ricca di riferimenti e citazioni di poeti, filosofi, pittori e altri ancora, si districa comunque benissimo tra le scene che il genere richiede e le scene descrittive per l'ambientazione.

Trama: Arte, letteratura, sensualità si intrecciano nelle pagine di Venere in pelliccia , dove si racconta la relazione del giovane aristocratico galiziano Severin con Wanda Dunajew, una nobildonna vedova, ricca e bella. Con lei, antesignana di tanti personaggi femminili della letteratura decadente, il protagonista sottoscrive un vero e proprio contratto: sarà il suo schiavo, con il nome di Gregor, e lei la sua dea, con potere di vita e di morte purché, ispirandosi alla Venere allo specchio di Tiziano, indossi una pelliccia.
Pubblicato nel 1870, e in una nuova versione ampiamente rivista (che qui si pubblica) nel 1878, Venere in pelliccia è un romanzo pervaso da forti toni autobiografici che non va però letto come un "diario", perché assai accentuato è l'aspetto di letterarietà: Sacher-Masoch fonde infatti gli elementi più tipici della cultura germanica, dal mito romantico dell'innamoramento per un'opera d'arte al tema faustiano del patto con una forza infernale, fino alla contrapposizione tra civilizzazione decadente (l'uomo, il Nord, il castello in Galizia di Wanda) e natura primigenia (la donna, il Sud, l?Italia dove i due compiono un viaggio). È in questo che risiede il fascino dell'opera, e la sua estetizzante, colta, ma non per questo meno potente, carica sensuale.

Versione teatrale di "Venere in pelliccia" con Sabrina Impacciatore

C'è molta introspezione.
Il romanzo è concentrato sul protagonista e le sue esigenze di amare e adorare una donna forte che lo sottometta, che lo umili e che lo renda schiavo. Non si può dire che sia un'esigenza di altri tempi perché è anche moderna. Si vede che nell'animo siamo semplici e vogliamo sempre le stesse cose.
In questo caso, un uomo che vuole la sottomissione da una donna, una Venere, ma in pelliccia.

Più che per contenuto, che verso la metà diventa un vaneggiare sulla natura stessa della donna, in favore di una dea o di una vendicatrice o ancora un principio astrale da cui tutto è nato, ho apprezzato il libro per lo stile. Magnifico e ricercato.  

Un culto per chi apprezza il genere sadomaso, ma anche un arricchimento culturale per chi come me si annoia con le letture stantie e sempre uguali e spazia per affinare tecnica, stile o più semplicemente perché è piacevole leggere qualcosa di un genere che non è il tuo favorito visto che potresti incontrare "Venere in pelliccia" e apprezzarlo. Come ho fatto io.
Lo consiglio.


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