domenica 27 novembre 2016

[recensione] Ognuno potrebbe di Michele Serra

Ognuno potrebbe, di Michele Serra
TRAMA: Perché la parola “io” è diventata un’ossessione? Perché fare spettacolo di ogni istante del proprio vivacchiare? Giulio non lo sopporta, e soprattutto non lo capisce. Si sente fuori posto e fuori tempo. Ma di questa sua estraneità non si compiace: sospetta di essere un “rompiballe stabile”, come lo definisce la fidanzata Agnese. In un’imprecisata pianura che fu industriale e non è quasi più niente, Giulio si aggira in attesa che qualcosa accada. 
Per esempio che qualcuno gli spieghi a cosa servono, se non a perdersi meglio, le rotonde stradali; o che qualcuno compri il capannone di suo padre, che fu un grande ebanista. Una bottega un tempo florida e adesso silenziosa e immobile, come un grande orologio fermo. 
Scritto quasi solo al presente, come se passato e futuro fossero temporaneamente sospesi, Ognuno potrebbe è il rimuginare sconsolato e comico di un vero e proprio eroe dell’insofferenza. Un viaggio senza partenza e senza arrivo che tocca molte delle stazioni di una società in piena crisi. Nella quale la morte del lavoro e della sua potenza materiale ha lasciato una voragine che il narcisismo digitale non basta a riempire.

OPINIONE: L'ho divorato, ma gustandomelo con calma. Sembra un controsenso, ma non lo è se considerate che è un romanzo breve di 150 pagine circa, ma ogni pagina va letta con calma perché Serra sfoggia il suo umorismo spesso unito al sottile cinismo con cui descrive la società "smartphoniana" in cui, nostro malgrado, siamo incappati.
Lui li chiama narcisi, ma la situazione è ben più grave. 
Lo smartphone diventa "egofono" (geniale!) e spiega da solo quel che fa; amplifica l'ego gettandolo nel digitale dove tutti, a quanto pare, non aspettano altro che la tua ultima (si fa per dire) foto della pizza. 

Dal film "Perfetti sconosciuti"
Non c'è una vera e propria trama, Giulio semplicemente vive la sua quotidianità e riflette, e noi insieme a lui. Viviamo in un'epoca in cui se non sei in Facebook, qualcuno prenderà la tua identità, quindi tanto vale esserci. E per assurdo, andando contro il buon senso e la logica del furto, siamo costretti a farlo. Ci barrichiamo dietro il dito della privacy quando i social per primi ci strozzano la privacy. Ma se a farlo e il caro Mark "WWZ", allora glielo lasciamo fare.

Serra ha una scrittura fluida, ricercata ma colloquiale al tempo stesso. Mi sembrava di averlo vicino come fossimo al bar, ma senza il frastuono esterno.

La scena del cinghiale è la mia preferita in assoluto! Uno spaccato di soggetti presi dalla vita vera con le potenziali reazioni a un fatto bizzarro e "felliniano" quando gli assurdi sono invece loro.


Tra le molte perle ne riporto una: "... unico figlio e nato molto tardi. (...)  Il molto tardi della mia nascita avrebbe dovuto riguardare, a rigor di logica, solo i miei genitori: era a loro che era capitato di generare tardi (...) io mi ero presentato puntualmente al mio inizio, come tutti, rispondendo alla convocazione."

Non c'è solo l'egocentrismo della società, ma anche i suoi vecchi contrasti come quando vuole vendere un immobile o il rapporto con la fidanzata Agnese. Un po' sospeso in questa vita, in attesa che qualcosa cambi, ma è per primo lui a non cambiare, perché lui "è un pezzo di pianura".
"Un passante in mezzo a tanti, un ragazzo invecchiato senza arte nè parte, ancora con l'indefinitezza di un giovane e già con la disillusione di un anziano...

Posso dire all'autore, che ogni tanto mi sento così anch'io: tutto già visto, tutto già passato anche se (in apparenza) nuovo. 
Cioè, sono tornati di moda i jeans rotti 😪 ... e il Postal Market!

Cos'è il Postal Market? Amazon, ovviamente. 😂

Pagine di Postal Market degli anni '70

Che differenza c'è tra il servizio che dava il Postal Market e Amazon oggi? Il Kindle e gli ebook, basta. Per il resto, è uguale. Pagine e pagine di prodotti in vendita. 
Il passo successivo sarà quello di metterci anche noi in vendita, oppure già lo facciamo e non ce ne siamo accorti?

Detto questo, "Ognuno potrebbe" mi è piaciuto tantissimo. Senza enfatizzare o troppi giri di parole, ve lo consiglio e alla prossima perla di Serra. 

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