giovedì 22 febbraio 2018

[recensione] Lamento di Portnoy di P. Roth


Romanzo fuori dal solito tenore di Roth, e ben consapevole che affrontasse alcune tematiche con umorismo e una visione cinica e particolare, ho letto "Lamento d Portnoy" e l'ho trovato fantastico.

Trama: Travolto da desideri che ripugnano alla coscienza e da una coscienza che ripugna ai desideri, Alex Portnoy ripercorre con l'analista la propria esistenza, a partire dalla famiglia ebraica. Quel che gli interessa piú di tutto, però, è il sesso: dopo un'adolescenza trascorsa chiuso in bagno, Alex si butta in una storia dietro l'altra, sempre con ragazze non ebree, quasi che penetrandole potesse penetrarne anche l'ambiente sociale. «Questa è la mia vita, la mia unica vita, e la sto vivendo da protagonista di una barzelletta ebraica».



La bellezza di questo romanzo sta proprio nelle uscite irriverenti, senza freni, immorali, ma molto umane di Alex, il protagonista che si "sfoga" dal suo analista. Ne ha una per tutto e tutti.
A partire dalla famiglia, che l'ha chiuso fin da bambino nelle rigide tradizioni religiose, e gli insegnanti, i religiosi... non si salva nessuno. Unico suo sollievo è la consapevolezza e quindi la ricerca che la copula sfrenata gli sia di sollievo da questa rabbia che lo opprime. 

Non mancano le nevrosi e le fragilità, così come i controsensi o i dubbi tipici di una persona che si lascia libero di dire la sua sul perbenismo e l'ipocrisia "ebraico/americana" che gli ha rovinato l'infanzia. E' un lungo monologo, ma mai noioso. Non ha alte aspettative o macro visioni del mondo, ma è solo Alex che parla di lui e di come vede il mondo. 
Magnifico.

Non mi sento di dire altro per non rovinare le chicche di Alex, ma ve lo consiglio davvero molto. 

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...